PIANO COMUNALE DEL VERDE

In commissione urbanistica, sono intervenuto in ordine alle alberature, di cui la città di Lecce necessita.

A tal proposito, credo sia opportuno discernere tra la pianificazione ed il censimento delle presenze arboree, strumenti entrambi necessari al fine di poter procedere all’adozione del Piano del Verde Pubblico, e gli interventi tempestivi, improcrastinabili ed urgenti, che la città da troppo tempo attende.

Così come pare necessario distinguere tra il verde presente nei parchi e nelle oasi naturali, vedi  la riserva di Rauccio, e le essenze presenti e/o da piantumare in città.

Infatti, le nostre strade, pur essendo esposte al sole quasi violento per gran parte dell’anno, non ospitano alberi, in grado di mitigare il clima ed abbellire i luoghi, come dimostra il fatto che Via Manzoni, ad esempio, rischia di essere l’unica via meravigliosamente alberata in città.

Così non può dirsi per gran parte delle altre arterie cittadine, penso a Via Vecchia Carmiano, al Foro Boario, che necessiterebbero di interventi immediati, piuttosto che alle piste ciclabili prive quasi del tutto di alberi che possano rendere piacevole la loro percorrenza.

Ulteriore aspetto, infine, rivestono le alberature su vasta scala, ancora differenti come intervento, che potrebbero interessare gli spazi intorno alla tangenziale.

In queste settimane, in cui gli urbanisti provano a ripensare nuovi e diversi spazi di vivibilità urbana, c’è chi come Boeri propone addirittura il verde verticale, sulle facciate dei nostri edifici, chi si preoccupa di rendicontare, come Pizzarotti, l’aumento di verde pubblico in città. Con questo spirito, nel 2018, avevamo proposto, come Lecce Città Pubblica, l’adozione del bilancio ambientale, votato all’unanimità dall’assise consiliare, al fine di valutare da dove si partiva e dove si voleva arrivare e misurare al contempo il livello di salubrità dell’ambiente cittadino.

Certamente la carenza di personale e di risorse sono problemi reali con cui occorre fare i conti: per questa ragione, riteniamo utile caldeggiare il rapporto pubblico/privato, per le piccole aiuole, così come per le alberature.

Riteniamo necessaria la intersettorialità: si pensi ad esempio all’utilizzo delle alberature, invece degli asettici paletti in ferro, per limitare il triste fenomeno delle auto parcheggiate sui marciapiedi.

Insomma occorre agire ed occorre farlo in fretta.