Nel corso dell’odierna commissione Lavori Pubblici, tenutasi in ordine al Regolamento sulla manomissione del suolo pubblico ed allo stato di manutenzione della nostra rete stradale, abbiamo avanzato tre proposte diverse, che possono tenersi insieme e che tengono conto della carenza di risorse economiche e di personale del Comune di Lecce.
Lo stato delle strade e la non conoscenza della qualità dei ripristini -visibili e non visibili- che quotidianamente vediamo, camminando a piedi o in auto in città, ci hanno portato ad avanzare tre proposte differenti per tempi e modi di esecuzione ma che consideriamo strumenti utili ed efficaci anche perché possono essere messe in campo congiuntamente.
La prima consiste, attraverso l’invio di una semplice mail, nel condividere il calendario degli interventi da porre in essere con 12 mesi di anticipo, con i principali operatori della distribuzione di energia elettrica, acqua e gas e invitandoli, qualora avessero previsto a loro volta degli interventi, ad utilizzare la finestra temporale precedente alla sistemazione della strada. In sostanza, sulle strade che verranno rifatte nella loro interezza, verranno inibiti i lavori successivi, salvo quelli dovuti a necessità ed urgenza (rottura di condotte, guasti e similari) per almeno 3 anni. In tal modo, si eviterebbe che una strada appena risistemata venga, dopo pochi mesi o addirittura giorni, interessata dalla sua rottura per il passaggio di nuove e diverse condotte. Si dice a Lecce, ricorrendo ad una facile battuta, che “chi fa e disfa non perde mai tempo” ma di denari rischia di sperperarne tanti però.
La seconda proposta consiste nel creare convenzioni con gli Ordini Professionali -geometri, ingegneri ed architetti- che, in cambio di crediti formativi, potrebbero occuparsi di verificare, anche attraverso semplici fotogrammi con il proprio telefonino, lo stato e la qualità dei ripristini effettuati. In questo modo la loro buona e corretta esecuzione non sarebbe lasciata alla fatalità ma ne avremmo contezza, coinvolgendo i nostri giovani professionisti nella cura di un territorio che è anche il loro.
La terza soluzione avanzata consiste nell’affidare ad una sola impresa, individuata attraverso bando pubblico naturalmente e, quindi, incaricata dal Comune di Lecce, i ripristini da effettuarsi. In tal modo, le imprese che dovranno cantierizzare in città i propri lavori non eseguirebbero direttamente le opere di ripristino ma ne sosterrebbero solo i costi -che avrebbero comunque- che verrebbero versati all’Ente che provvederebbe a propria cura. Appare evidente che, provvedendo nel modo descritto, si riuscirebbe, sulla questione in esame ad avere contezza di ciò che accade, relazionandosi con un solo operatore, senza dover ripercorrere la catena che passa frequentemente dai diversi subappalti e che conduce purtroppo a volte alla scadenza delle fideiussioni rilasciate.
La situazione relativa alle risorse umane ed economiche del nostro comune è particolarmente difficile e preoccupante e, pertanto, occorre fare di necessità virtù e fare tesoro di quanto si dispone oppure, con un po’ di fatica, si può disporre, per una migliore e più efficiente cura della nostra città.